Come fare il touchdown dei propri sogni: intervista a Michele De Martin dei Mastini Verona

2 Luglio, 2020

Ciao Michele! Raccontaci la tua carriera. Come è nata la tua passione per il football americano? Quali sono stati gli insegnamenti del football per te?

La mia passione per il football americano è iniziata, come per tanti ragazzi italiani degli anni ’80, grazie alle TV private che in quegli anni iniziavano a riempire i propri palinsesti con sport americani poco conosciuti in Italia.

Nel 1982 poi mio padre mi portò con mio fratello Simone a vedere dal vivo la prima partita di football giocata a Verona. Da quel momento scoppiò la scintilla ed io e Simone (ora presidente dei Mastini e vice campione d’Europa con la Nazionale Italiana nel 1995 e medaglia di bronzo nel 1997) iniziammo a seguire il football dagli spalti, a giocarlo al campetto con gli amici e a seguirlo in TV scegliendo i Denver Broncos come squadra del cuore. Nel 1986 ho iniziato a giocare nelle giovanili per poi esordire in serie A2 nel 1988 a soli 19 anni. Da quel momento una carriera lunghissima con il ricordo di un Superbowl raggiunto nel 1997 con i Frogs Legnano, il premio di miglior quarterback italiano di serie A2 nel 2002 e la conclusione in gialloblu con le ultime due stagioni giocate a 38 anni nei miei Mastini. Una carriera che è poi continuata nelle vesti di coach, ora come dirigente, ma che mi ha donato e continua a donarmi molto per il proseguo della mia vita.

Gli insegnamenti ricevuti dal football americano sono molti a partire dal valore della parola “insieme”. Una parola che racchiude il vero spirito del football e della vita. Lavorare insieme, costruire qualcosa insieme, equivale a ciò che il football americano insegna azione dopo azione in campo, dove da solo puoi fare davvero poco. Collaborate, aiutatevi tra amici e compagni di classe, mettete a disposizione degli altri il vostro talento per aiutare e sentirsi aiutati. Uno sport, il football, che mi ha insegnato anche ad affrontare le difficoltà che la vita a volte ti sbatte in faccia. Mai come nel football si impara a stringere i denti, ad avere coraggio, a rialzarsi dopo un brutto placcaggio o una brutta sconfitta. Uno sport che possiamo etichettare come vera e propria metafora della vita.

Hai un ricordo in particolare che vorresti condividere con i doppio diplomini delle difficoltà iniziali che hai affrontato e superato?

Quando nel 2005 abbiamo deciso con la mia famiglia di creare una nostra squadra, i Mastini Verona appunto, non è stato per niente facile. Siamo partiti praticamente da zero. Unica cosa con il segno “+” nella lista dei vantaggi e svantaggi di quella scelta che stavamo per fare era “la nostra passione”. Molti i vecchi compagni di squadra che hanno voluto condividere con noi questa scelta. Molti i ragazzi nuovi ai quali abbiamo regalato entusiasmo e le emozioni che uno sport come il football sa dare. Ad ormai quindici anni di distanza dalla fondazione dei cagnacci gialloblu del football americano, guardiamo sempre avanti, costruiamo di giorno in giorno la scalata verso i nostri sogni, tra mille difficoltà che uno sport minore come il nostro può incontrare in un paese “calciofilo” come l’Italia. Volete sapere il nostro sogno nel cassetto? Raggiungere la serie A1, riportando in Veneto la massima divisione dopo oltre 30 anni.

Che consiglio daresti ai ragazzi impegnati nella rincorsa dei proprio sogni?

Il consiglio? Che bisogna continuare a crederci. Ci sono sempre momenti difficili, devono essere messi in preventivo. Ma le emozioni che ognuno può vivere e ha vissuto grazie ai propri sogni sono il sale della vita. Nello sport come nello studio. Come nel mondo del lavoro. Personalmente non sono stato molto fortunato con la scuola. Ho sempre sognato di fare il graphic designer da ragazzo, ma una serie di sfortunati eventi non mi ha permesso di costruire la mia futura carriera lavorativa con lo studio. A 51 anni, dopo quasi trentanni di carriera che mi ha permesso di costruire il mio bagaglio tecnico sul campo, ho raggiunto il mio sogno. Dopo tanti anni di responsabile del reparto grafico creativo di una azienda del settore, dal 2016 lavoro come packaging designer per un brand cosmetico per il quale ho creato tutto, compreso il nome che vi dirà sicuramente qualcosa: Togethair. Una grande soddisfazione, un sogno che si è realizzato e che continuo a far crescere giorno dopo giorno. Un qualcosa che sento mio, con grande orgoglio.

Dopo questo periodo di fermo, quali obiettivi ha il nuovo team per il campionato?

Con la dirigenza Mastini e il coaching staff stiamo già lavorando per quella che tutti speriamo possa essere una ripartenza tranquilla in prospettiva del campionato 2020/2021. A settembre inizieremo gli allenamenti con il settore “entry level” e quindi con la Mastini Academy, campione in carica per due stagioni consecutive del torneo AICS. Una fucina di talenti, dove tutti i ragazzi possono iniziare a provare il nostro sport dalle basi, giocando in un campionato dove risulta molto facile esordire. A fianco della Mastini Academy partiremo con il senior team, che inizierà il campionato a fine febbraio 2021, ma che potrà contare su un lavoro in “off season” importante per potenziare i singoli reparti e l’affiatamento della squadra stessa. L’obiettivo rimane sempre lo stesso, ovvero arrivare sino in fondo. Il sogno di raggiungere la finale del campionato di serie A2 è il primo della lista. La strada verso i nostri sogni continua…

Grazie Michele per l’intervista, siamo pronti a fare il tifo per il nostro team!

Ringraziamo anche per la condivisione delle foto, il fotografo professionista Nicola Vivian.

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